Nel settore della personalizzazione tessile si fronteggiano due soluzioni di punta: la stampa DTF e la sublimazione su tessuto. Entrambe assicurano risultati di pregio, ma si distinguono per resa cromatica, durabilità, costi e complessità del processo. In questo approfondimento riformuliamo il confronto tra queste tecnologie, concentrandoci sulle applicazioni pratiche, sui principali vantaggi e sugli eventuali limiti di ciascuna.

DTF e Sublimazione per Tessuti: Processi a confronto

DTF (Direct to Film)

  1. Stampa del design in quadricromia più bianco su film PET.

  2. Spargimento di polvere adesiva a caldo sull’inchiostro umido.

  3. Passaggio in forno a bassa temperatura (80–100 °C) per il fissaggio della polvere.

  4. Trasferimento sulla maglia con pressa (120–160 °C, 10–20 s) e distacco a freddo del film.

Sublimazione

  1. Stampa del file in CMYK su carta transfer con inchiostri sublimatici.

  2. Applicazione sulla superficie del tessuto (100 % poliestere o misto ad alta % di sintetico).

  3. Pressatura a caldo (180–200 °C, 30–60 s).

  4. Rimozione della carta e raffreddamento.

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Qualità visiva e tatto

DTFSublimazione
Dettaglio e contrastoOttimo, grazie al bianco di supportoEccellente su fondo chiaro, meno su scuro
Rilievo al tattoLeggero effetto “plastificato”Nessun rilievo, inchiostro nel filato
Brillantezza coloriMolto buona, ma più “opaca”Molto vivida, effetto “ad immersione”

Durabilità e flessibilità

Resistenza ai lavaggiElasticità del tessutoSbiadimento col calore
DTF30–40 cicliLeggero irrigidimentoRidotto
Sublimazione50+ cicliMolto flessibileMinimo

Costi e produttività

Nel caso dei prodotti realizzati con tecnologia DTF, il costo unitario rimane contenuto anche su lotti di piccole e medie dimensioni, poiché non è richiesto alcun setup complesso: una volta impostata la macchina, il cambio grafica è istantaneo e le stampe—protette da uno strato di adesivo—sono pronte per essere consegnate in poche ore. Per la sublimazione, invece, il processo prevede un investimento iniziale maggiore nella preparazione del materiale (carta transfer e inchiostri specifici) e un tempo di avviamento più lungo: tuttavia, una volta superata la fase di setup, le tirature medie e grandi beneficiano di una produttività elevata, di costi unitari ridotti e di risultati cromatici uniformi e duraturi nel tempo.

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Pro e contro

Vantaggi nell’applicazioneAspetti da considerare
DTFCompatibile con cotone, misto e tessuti scuri grazie allo strato bianco di supportoÈ necessario spazzolare via con cura la polvere in eccesso prima del trasferimento
Serve solo una pressa a caldo (120–160 °C)
Leggera percezione di “rigidità” sulla zona stampata
SublimazioneInchiostro che entra nelle fibre, per un effetto “soft touch” e senza rilieviFunziona solo su poliestere (o tessuti coated) e supporti speciali
Elevata resistenza ai lavaggi (50+ cicli) e tenuta del colore nel tempoNon applicabile su cotone o materiali naturali senza trattamento

In conclusione, la stampa DTF si conferma una scelta estremamente versatile e accessibile, ideale per cotone, misti e tessuti scuri grazie allo strato bianco di supporto e realizzabile con una semplice pressa a caldo; tuttavia, richiede un’accurata rimozione della polvere in eccesso e può lasciare una leggera rigidità sulla superficie stampata. Al contrario, la sublimazione assicura un effetto “soft touch” e un’incredibile resistenza ai lavaggi, poiché l’inchiostro penetra nelle fibre senza creare rilievi, ma è vincolata all’uso di poliestere o supporti speciali trattati e non è applicabile sui materiali naturali senza finiture dedicate. La scelta tra DTF e sublimazione dipende quindi da equilibrio tra compatibilità dei materiali, qualità tattile desiderata e durabilità a lungo termine, bilanciando costi operativi e requisiti tecnici per ottenere il risultato migliore in base al progetto.